Cotone

Produzione del cotone

Il cotone è una fibra lunga e sottile (da 1 a 6 centimetri), lucida e morbida al tatto, che ricava dalla fitta peluria che avvolge i semi di una pianta appartenente alla famiglia delle Malvacee (genere Gossypium).
Originaria dei Paesi tropicali, la pianta del cotone è coltivata in una vasta zona del globo: dal 40° di latitudine nord al 40° di latitudine sud. In altre parole, nella fascia compresa tra la Sicilia e il Sud Africa.
La pianta del cotone può avere vita annuale o pluriennale e può essere: erbacea (la cui altezza varia dai 50 ai 150 centimetri circa) o legnosa (che si sviluppa tra i 2 e i 5 metri). Le specie più diffuse e coltivate sono le erbacee a coltura annuale.
A seconda dell’origine si riscontrano notevoli differenze nei caratteri esterni del cotone: colore varia dal quasi bianco (varietà americane) al giallastro (varietà egiziane) fino bruno-rossastro (varietà
La raccolta, che si compie entro 7-10 giorni dall’apertura delle capsule, può essere fatta a mano o con macchine. La raccolta manuale, più lunga e costosa, è ancora oggi la più adottata per i cotoni di alto pregio, in quanto solo raccogliendo a mano è possibile operare una selezione del prodotto, evitando di mescolare fiocchi maturi e immaturi (che causano un notevole deprezzamento di tutto il prodotto) e materie estranee (frammenti di foglie, di capsule, di steli, terriccio). Con la raccolta manuale si possono avere problemi di fibrille estranee. La raccolta dei cotoni pregiati viene portata a termine in tre riprese, seguendo la fioritura del cotone che comincia nella parte bassa della pianta e procede fino alla maturazione delle capsule, in modo scalare: la prima fase interessa i fiocchi dei rami bassi (i più pregiati), la seconda quella dei rami mediani, la terza quella dei rami apicali. 3
La raccolta meccanica (una raccoglitrice meccanica fa il lavoro di 25 operai) logora maggiormente la fibra perché la tratta in modo più grossolano ed energico; d’altro canto il cotone ha meno possibilità di essere inquinato dalle fibre estranee (un esempio di raccolta meccanica è il cotone supima americano, un cotone a fibra lunga adatto alla camiceria, tra i meno inquinati al mondo), perché il contatto umano è minimo e quindi minore è la possibilità che stracci, indumenti o altro materiale usato dall’uomo possano mescolarsi alla materia prima stessa.