Risanamento – Risanamenti per edilizia

I prodotti per il risanamento debbono essere efficaci per il ripristino, il mantenimento e la durata degli edifici, deteriorati dagli agenti che alterano gli equilibri chimico- fisici creatisi nel tempo, dovuti dagli attacchi solfatici, la presenza di cloruri e cicli de gelo-disgelo.
Quindi l’impiego di prodotti deumidificanti macroporosi e l’utilizzo di prodotti per il ripristino e rinforzo strutturale dell’elemento costruttivo, quali malte premiscelate, mono-bi componenti o da vernici e resine protettive, realizzano il nostro intendimento.

Con un programma di sistemi innovativi per il risanamento e il restauro, il CENTRO DELL’ISOLANTE offre la base ideale per ambiziosi lavori di recupero.

Nel concetto di recupero, è compreso sia il restauro che il risanamento. Ogni nuovo progetto, ci dà nuovi compiti e deve essere analizzato e quantificato singolarmente. Per eseguire un duraturo risanamento si devono svolgere delle indispensabili analisi preliminari.. L’analisi dell’umidità e dei sali nocivi è indispensabile per individuare i sistemi di risanamento più adatti o per trovare soluzioni speciali.


 

Sistemi di Risanamento

Aspetti generali

L’acqua è l’elemento fondamentale per qualsiasi forma di vita. Ma, se da un lato è radice di vita, da un altro punto di vista è la fonte di notevoli problematiche. L’umidità negli edifici è la principale causa di degrado.

Risalita di umidità per capillarità:

L’acqua risale attraverso i capillari presenti in qualsiasi materiale edile. Questo succede spesso nella zoccolatura delle facciate e su pareti non impermeabilizzate e a diretto contatto con il terreno. In questo modo l’umidità e i sali contenutii nel terreno risalgono nella muratura.

Assorbimento igroscopico dell’umidità:

Molti sali nocivi per l’edilizia sono igroscopici, hanno cioè la capacità di assorbire vapore acqueo dall’atmosfera circostante.

Assorbimento da pressione idrostatica:

Una notevole quantità di acqua nei terreni circostanti l’edificio, produce una forte pressione idrostatica; pertanto i muri tendono ad assorbire molta acqua anche senza l’effetto capillare.

Assorbimento per condensazione capillare:

Il vapore acqueo condensa in capillari con precise grandezze e ad un particolare grado di umidità dell’aria.

Assorbimento per condensazione:

Per condensazione si intende il processo secondo il quale l’acqua, in forma gassosa, ad una precisa temperatura, (detta temperatura critica di condensa), diventa nuovamente liquida. Tipico esempio sono le gocce d’acqua sulle finestre in inverno.

Sali nocivi nell’edilizia

I sali che riscontriamo maggiormente sono: cloruri, solfati, nitrati. Tutti i sali nocivi per le costruzioni hanno una cosa in comune: la loro nocività è tale solo in presenza di acqua. Poiché si tratta di sali facilmente solubili, essi vengono trasportati alla superficie del materiale della costruzione per effetto dell’umidità presente nel sistema capillare del materiale stesso. Qui l’umidità può nuovamente evaporare ed i sali disciolti si trasformano in cristalli.
Questa trasformazione comporta un aumento di volume che causa delle notevoli pressioni nel sistema di pori del materiale (effetto esplosivo), danneggiandolo.
Se i sali cristallizzano sulla superficie del materiale, si formano le cosiddette efflorescenze.
I cloruri sono i sali dell’acido cloridrico (HCI). Il cloruro di sodio (NaCI) abbassa il punto di solidificazione dell’acqua e favorisce la corrosione del ferro. Si utilizza anche sulle strade in inverno per combattere il ghiaccio, per questo motivo si trova facilmente nello zoccolo degli edifici.
I solfati sono i sali dell’acido solforico (H2 SO4 ). Lo stadio preliminare, ossia l’anidride solforosa, si forma tra l’altro nella combustione di carboni, oli combustibili e carburanti (idrocarburi) contenenti zolfo. I solfati sono considerati gli indicatori principali dell’inquinamento atmosferico (gas di scarico di autoveicoli e industrie, “piogge acide”).
I nitrati sono i sali dell’acido nitrico (HNO3 ). Essi si originano da proteine e resti animali in genere. I nitrati giungono negli edifici tramite liquami, urina, concimi. I nitrati sono fortemente igroscopici. La pressione determinata dai loro cristalli è molto forte e può distruggere facilmente intonaci e murature.

1) Intonaci da risanamento:
Gli intonaci da risanamento vengono applicati su murature con presenza di umidità e/o salinità. I sali nocivi vengono inglobati nell’intonaco e mantenuti lontani dalla superficie. La particolare permeabilità al vapore del sistema permette la deumidificazione della muratura. Per ottenere ciò, vengono realizzate delle speciali miscele preconfezionate di malte a secco che garantiscono intonaci altamente porosi e permeabili al vapore ed al tempo stesso dotati di conducibilità capillare estremamente ridotta.

2) Barriera chimica:
L’intervento consiste nell’iniettare alla base della muratura speciali resine idrofobizzanti. una collaudata barriera realizzata con iniezioni per impermeabilizzazioni orizzontali contro l’umidità di risalita capillare Questa barriera a base di resine al caucciù permanentemente elastica, idrofobizzante, può essere impiegata per tutti i tipi di muratura, iniettandola mediante fori praticati obliquamente nella muratura stessa.<
3) Elettrosmosi:

Il sistema prevede l’inserimento nella muratura di speciali elettrodi alimentandoli con corrente continua.
4) Sistema di risanamento a pannelli in silicato di calcio microporoso:
Il sistema di risanamento consiste in un pannello in silicato di calcio microporoso, altamente igroscopico, con un’elevata capacità di assorbimento di umidità (oltre 2,5 volte il proprio peso) accumula e distribuisce il carico di umidità. In tal modo si sottrae alle muffe il substrato indispensabile per la loro diffusione.
Durante i lavori di risanamento l’ambiente rimane abitabile. Grazie alla rapidità ed alla semplicità del lavoro ed all’impiego di Collante e rasante specifico, ogni ambiente può essere completato entro 2 giorni al massimo!
Il sistema di risanamento a secco è una soluzione ottimale sotto il profilo fisico costruttivo per problemi di isolamento interno, umidità, sali nocivi e muffe. Ciò è confermato dalla certificazione dell’Istituto di architettura biologica di Rosenheim (IBR) – Germania.


 

Sistemi di Restauro

Aspetti generali

In Europa, esiste un patrimonio architettonico di grande pregio da preservare. L’inevitabile decadimento nel tempo, l’insufficiente manutenzione, la superficialità degli interventi di recupero sia in termini di professionalità degli operatori che di qualità dei materiali utilizzati, hanno creato enormi danni, le cui conseguenze sono tuttora evidenti.
Oggi sono spesso necessari degli interventi molto complessi per la tutela, il risanamento e il restauro del patrimonio edilizio esistente. Il successo di questi interventi dipende sia da una mano d’opera all’altezza della situazione, ma essenzialmente e sicuramente anche dai materiali utilizzati per il restauro. Con prodotti idonei, simili cioè agli originari, anche se di alto livello tecnologico, oggi si possono ottenere ottimi risultati.
Il nostro obiettivo è di seguire tali progetti con competenza mettendo a disposizione degli operatori i materiali più adatti allo scopo. Accanto ai moderni prodotti per l’edilizia, gli operatori possono oggi disporre di materiali con caratteristiche del tutto simili a quelli originari da utilizzare non solo negli interventi di conservazione e restauro, ma anche nella nuova edilizia ecologica.
1) Leganti e materie prime
Calce idraulica naturale NHL 2
Calce idraulica naturale NHL 5
Grassello di calce/trass
2) Preparazione del supporto
Calce idraulica NHL5 per iniezioni
Pretrattante a base di allumina acetica in dispersione argillosa
Impregnante/Consolidante per restauro
3) Intonaci da rinzaffo a calce
Malta da rinzaffo base calce idraulica naturale
4) Intonaci di fondo a calce
Intonaco a mano per restauro a base calce idraulica naturale NHL5
Intonaco per restauro a base calce/trass
Componibile Intonaco di fondo per restauri
Malta da intonaco macroporosa da zoccolature

5) Intonaci di finitura a calce
Stabilitura a base di calce idraulica naturale NHL5
Lisciatura alla calce
Componibile Rivestimento di finitura per restauri
6) Pitture alla calce
Pittura alla calce
Pittura alla calce per restauri

7) Finitura
Malta per restauro
Finitura


 

Manutenzione delle Facciate

Aspetti generali

I degradi più avanzati ci costringono ad intervenire ripristinando o consolidando parti di intonaco, eliminando muffe o alghe, riparando fessure o crepe. L’intervento più semplice, come l’esecuzione di una nuova tinteggiatura, può nascondere insidie che potrebbero rendere l’intervento poco duraturo.

Come affrontare l’intervento

La cosa più importante è la verifica e la preparazione della superficie da rinnovare.
Spesso trascurata o delegata alla sola applicazione del fissativo, la preparazione deve iniziare con la verifica del supporto. Le prove da effettuare sono inerenti al tipo di degrado presente e devono stabilire se l’intervento programmato è quello più corretto per garantire una prestazione duratura del ciclo di manutenzione.

Prova di strappo

Per collaudare la resistenza adesiva del sottofondo è necessario, in linea di principio, predisporre una superficie per la prova di strappo.
A tal fine si applica, su una superficie di circa 1 m2, il collante /rasante con rete d’armatura annegata fra due rasate di prodotto.
– A indurimento avvenuto, dopo minimo 7 giorni, si strappa con forza la rete.
Se con la rete si stacca solo il 2° strato di rasante significa che il supporto è sufficientemente solido ed è possibile effettuare il ciclo di ripristino.
Nel caso in cui si dovesse staccare anche l’intonaco vecchio o la sola pittura, si deve procedere con la rimozione del supporto perché non idoneo, in quanto troppo debole.

Resistenza alla saponificazione

Un’altra prova che deve essere effettuata su supporti ben ancorati ma tinteggiati o ricoperti da vecchi rivestimenti organici, è la resistenza alla saponificazione. Tale prova permette di verificare che il prodotto (pittura o rivestimento) su cui si va ad intervenire, resista all’alcalinità del rasante e non si decomponga, impedendone l’adesione.

1. Applicazione del Sistema per il ripristino delle facciate

Effettuate le necessarie prove di verifica del supporto, si può procedere al ripristino delle facciate, applicando idonei prodotti, in due mani, con la rete d’armatura annegata fra esse.
Se le problematiche da affrontare fossero di natura anche fessurativa, si può completare il ciclo utilizzando, dove necessario, una striscia adesiva per restauro delle fessure.
La striscia adesiva viene utilizzata per chiudere fessure medio-grandi, in particolare in presenza di problematiche dovute alla diversità di comportamento termico dei materiali che hanno innescato la fessura.
In virtù del suo grande potere adesivo si adatta perfettamente al modulo elastico del rasante che, essendo a lento indurimento, rimane elastico nel tempo permettendo di chiudere le fessure in modo duraturo.
Il ciclo completo di ripristino comprende anche il rivestimento, a base di silicato di potassio e resine silossaniche, disponibile in diverse tinte e granulometrie.
Le cause del degrado sono spesso più d’una e le tipologie d’intervento devono essere diversificate.