Ponti Termici

La discontinuità e le giunzioni negli elementi strutturali di un edificio provocano modifiche al flusso termico monodimensionale; si dice che siamo in presenza di ponti termici.

In generale si ha un ponte termico in corrispondenza di un nodo tra elementi aventi coefficienti di trasmissione diversi e più precisamente:

  • nelle zone d’angolo tra due pareti esterne;
  • quando entro una struttura sono inseriti elementi strutturali a più alta
    conduttività termica;
  • tra muro esterno e pavimento;
  • in corrispondenza di serramenti.

I ponti termici sono causa di due effetti importanti:

  • diminuzione della temperatura superficiale interna in corrispondenza della
    discontinuità;
  • aumento del flusso termico.

Se ragioni costruttive comportano disomogeneità di comportamento termico lungo le strutture perimetrali, occorre garantire che la temperatura superficiale interna, in corrispondenza di un ponte termico, non scenda al di sotto della temperatura di rugiada dell’aria per evitare fenomeni di condensazione.

Il rimedio più efficace consiste nell’isolare termicamente, e quindi ridurre il flusso di calore in corrispondenza del ponte termico stesso.

Per individuare con precisione i “punti deboli” della nostra abitazione è possibile utilizzare un’analisi termografica ad infrarossi. Questa indagine strumentale può contribuire ad individuare zone soggette a formazioni di condensa, ponti termici, dispersioni, perdite impiantistiche e consente anche un migliore monitoraggio nel tempo dell’involucro dell’edificio.
La termografia consente di misurare e rappresentare la radiazione infrarossa emessa da un oggetto. La radiazione è una funzione della temperatura della superficie dell’oggetto e la termocamera è in grado di calcolare e visualizzare tale temperatura. Oggi la termografia è una tecnica consolidata per la verifica delle dispersioni termiche negli edifici, e l’individuazione dei punti critici dell’involucro (ponti termici) suscettibili di condense e muffe.

Effetti dei ponti termici

I principali effetti negativi dei ponti termici sono:

Le perdite di calore derivanti dai ponti termici incidono in modo notevole sulle perdite di calore dell’intero edificio. I ponti termici possono anche triplicare la trasmissione di calore in una sezione dell’edificio, pur rappresentando solo una minima parte della superficie stessa.

La condensazione superficiale è uno degli effetti più comuni dei ponti termici . Si manifesta quando i normali livelli dell’umidità relativa degli ambienti interni in condizione di comfort termico si combinano con una temperatura superficiale dell’involucro dell’edificio che ha valore più basso del punto di rugiada.

La formazione delle muffe avviene quando si ha una particolare combinazione di temperatura, vapore e substrato favorevoli. I più comuni tipi di funghi (muffe) maturano in presenza di alti valori di umidità ed a basse temperature (0 – 15°C). Un ponte termico, a causa della contemporanea presenza di umidità relativa alta e bassa temperatura, crea le condizioni ideali per la formazione di muffe.